Avv.
Francesco
Isola - c.so Italia n. 92, 95129 Catania
CURIOSITA’ D’EPOCA DEL FORO CATANESE
1 - Tra le carte
di mio Nonno Nino (avv. Antonino Isola), c’era il
libretto datato 1924, ed intitolato "L'avv. Giuseppe Truscello ne
l'arte, nella vita e nella professione: note biografiche a cura di un
gruppo di amici e di ammiratori".

La divertente pubblicazione, che inizia come una celebrazione
del
personaggio, ma si rivela presto un pungente presa in giro, descrive la
figura di un Avvocato del foro di Catania deglii
inizi del
'900, di
cui non è
rimasta altra memoria ma che, negli anni ’20, doveva essere
un
protagonista di rilievo del foro catanese, riportando alcune delle sue
colorite
arringhe, alcuni aneddoti; ed i soprannomi
che
affibbiava a Colleghi e Magistrati dell'epoca; ed il libretto - con i
nomi degli
operatori del tempo, spesso genitori o nonni di quelli che conosciamo
oggi - riporta gli
epigrammi, con cui ‘i
più illustri, e i meno
illustri, campioni del Foro’
lo
ricambiarono.
A distanza di quasi un secolo, il
personaggio resta attualissimo: ed il suo abito sembra calzare a
pennello ad altri più o meno noti professionisti.
Mio Padre, mostrandomi il libretto, mi
disse che esso
era stato, in realtà, scritto proprio da mio Nonno Nino: al
quale, non a caso, l’avv. Truscello aveva dato il soprannome
di
‘salifizio’
(in siciliano, salifizziu, scorpione).
Purtroppo, in occasione di un
trasloco, l'esemplare
andò perduto; dopo molti anni, per un’insperata
fortuna,
ne ho reperito un’altra copia (qui riprodotta in formato PDF e
qui in formato testuale) presso un antiquario di
Ragusa, con tanto di dedica autografa dell’avv. Truscello.
2 - Gli
scritti difensivi di mio Nonno, composti in tipografia, risalgono al
vecchio codice di procedura ed a legislazioni ormai obsolete: ma la
scrittura affilata e lo stile d’epoca ne rendono piacevole la
lettura.
La comparsa qui riprodotta (in
formato PDF)
riguarda una causa tra la Banca Italiana di Sconto e le Ferrovie dello
Stato, andata in decisione nel 1921: non violeremo perciò la
privacy di nessuno, dandole un’occhiata.
3
- Mio nonno Nino fu sempre socialista: e, da giovane,
conobbe il socialista Benito Mussolini, ben prima della nascita del
fascismo.
Lo stesso Mussolini, Ne
"Il mio diario di guerra (1915-1917)" (Edizione
e-book 2016, realizzata dal Mulino - Bologna ISBN 978-88-15-32820-5),
ricorda - a
pag. 95 - ricorda il primo incontro tra i due, avvenuto il
30-04-1916:
"30 aprile - Sveglia
prestissimo. È
ancora notte. Zaino in spalla. Da Comeglians a Villa Santina ci sono 13
chilometri e 800 metri. Arriviamo a Villa Santina verso le sei e ci
fermiamo in un prato nelle vicinanze della stazione per consumare il
rancio unico.
Il sottotenente avvocato
Antonino
Isola, catanese, viene a cercarmi. Ci vediamo per la prima volta, ma ci
conosciamo – epistolarmente – da molto tempo.
È ufficiale al 3°
fanteria, composto esclusivamente di siciliani" .
Cento giorni dopo quell'incontro, il 10 agosto 1916, mio Nonno si guadagnava una
medaglia d'argento al valor militare (v. sopra).
Le strade dei due si separarono presto, essendo
divenuto Mussolini il duce dei fascisti, e rimanendo mio Nonno un
socialista, che rifiutò di prendere la tessera del partito
fascista,
e rimase sempre - pubblicamente - antifascista.
In famiglia si raccontava di un singolare episodio avvenuto anni dopo,
all'inizio del regime fascista: mio Nonno venne convocato da Mussolini
a Roma per un colloquio e,
benchè amasse definire il Duce come "(tintu)
maestro di scuola
elementare", riferendosi al suo diploma magistrale, non
potè rifiutare l'invito.
Senonché, infastidito da alcune ore di anticamera, mio Nonno
- che
doveva recarsi ad una udienza avanti la Corte di Cassazione di Palermo
(che cessò di esistere il 31-10-1923) - decise di piantare
in asso il potentissimo Duce, e prendere il
treno per Palermo.
Il Duce non gradì il gesto irrispettoso: la polizia fascista
raggiunse a Napoli, in automobile,
il treno, e riportò mio Nonno a Roma; non sappiamo
come si
svolse il successivo colloquio, ma è certo che - ogni
qualvolta
Mussolini si recava in Sicilia - i Regi Carabinieri avevano l'ordine di
arrestare mio Nonno e tenerlo al fresco per la durata della visita. Si
narra che - ciò nonostante - l'avv. Antonino Isola non si
sia fatto
nemmeno un giorno di prigione, poiché in quelle occasioni si
recava a
Gagliano Castelferrato (EN) dove, ospite del suocero (Don Nicolino
Cavallaro), trascorreva qualche giorno praticando la caccia.
Si raccontava - pure - che per rispetto di Don Nicolino Cavallaro -
i Carabinieri del luogo fingessero di ignorare la presenza
dell'avv. Antonino Isola in quelle occasioni.
4 - Mio Nonno fu
protagonista di un
divertente aneddoto durante la seconda guerra mondiale, alla quale
partecipò con il grado di Maggiore.
Un giorno, in viaggio per motivi di servizio ed indossando la divisa,
salì su un treno in partenza: dove
tròvò posto in uno scompartimento
nel quale sedevano un civile ed un impettito ufficiale tedesco.
La vicinanza di quest'ultimo non era per nulla gradita a mio Nonno: che
nella Grande Guerra aveva combattuto contro gli Austriaci, e non
provava nessuna simpatia verso il nazismo.
Ad un tratto, prima che il treno partisse, suonò l'allarme
aereo: gli
Alleati si accingevano a bombardare la stazione, e si doveva
immediatamente correre verso i rifugi antiaerei.
Senonché il civile, sotto gli occhi increduli dei due
ufficiali, non
fece cenno di alzarsi per mettersi in salvo: ed anzi prese del pane e
del salame dalla sua bisaccia, e cominciò a prepararsi, con
serafica tranquillità, la
colazione.
Non potendo apparire meno coraggioso di un civile, e per di
più
italiano, l'impettito ufficiale tedesco rimase anch'egli al suo posto;
sfoggiando orgogliosamente, mentre le prime bombe cadevano a poca
distanza, il coraggio della sua razza superiore.
Mio Nonno non fu meno testardo: e per dimostrare all'odiato tedesco il
coraggio di un ufficiale italiano, rimase impassibile al proprio posto,
fingendo di non essere per nulla preoccupato dal fischio delle bombe
che nel frattempo cominciavano a cadere tutto intorno.
La stupidissima sfida verso la morte, che tutti e due gli ufficiali
rischiarono seriamente, ebbe un esito fortunato: il vagone non fu
colpito, e nessuno si fece male.
Solo dopo qualche tempo, incontrando nuovamente il civile (un altro
brontese, fratello di un noto Avvocato) che aveva
mangiato tranquillamente pane e salame sotto le bombe, mio Nonno
scoprì
il misterioso motivo della sua imperturbabilità: si trattava
di un
singolare personaggio, più volte ricoverato in manicomio,
che
giustificò il suo gesto chiarendo: "Stavo tranquillo
perché gli Americani sapevano che ho sempre
simpatizzato per loro, e quindi non mi avrebbero mai colpito
!!".
5 - L'avv. Antonino
Isola fu
candidato - nelle file del Partito Socialista dei Lavoratori Italiani -
alle prime elezioni per l'Assemblea Regionale Siciliana, del 20 aprile
1947, insieme al suo amico e collega Avv. Luigi Castiglione: fu il
primo dei non eletti e successivamente, il 15-12-1949,
subentrò al
defunto on. Giuseppe Sapienza.
Il sito internet bronteinsieme.it
ricorda quelle storiche elezioni, e riporta una caricatura dell'epoca
di mio Nonno, pubblicata sul locale quindicinale "il Ciclope".
La città di Bronte (CT), nella quale era nato, ha intitolato
una via al suo nome.
Il 12 agosto 1950, per un infarto, moriva prematuramente
all'età
di 61 anni: il giorno successivo, sul quotidiano La Sicilia (pag. 7)
si leggeva:
